A nudo

Foto di Marco Bisanti

Nel cuore del cuore di Roma c’è un posto bellissimo, incastonato tra Campo dei Fiori e Sant’Andrea della Valle. Al Largo del Pallaro, l’artista Elisa Nicolaci ha dato vita ad un mondo incantato.
E’ un laboratorio ed è un museo, è una scuola ed è un rifugio, è un’officina di idee ed è la quiete del cuore, è tutto quello che si voglia che sia. Sui muri sono esposti i disegni dei più piccoli, ci sono draghi, ballerine, tigri, giraffe, guerrieri e principesse. Il colore è ovunque, la vita è ovunque, l’impossibile, vicino.

Poi, ci sono le sculture di Elisa, di metallo e stoffa, due materiali tanto diversi tra loro che pure si fondono, si amalgamano, si intrecciano per far nascere quello che non sappiamo dire, ma che ci abita.
Nelle sculture di Elisa ci si riconosce, si rimane a contatto con le parti più estreme di se stessi. Non si dice nulla davanti alle sue sculture, ci si ammutolisce in cerca del significato che possiede quello che si sta provando. Ci si sente messi a nudo, all’improvviso.

"Un'altra storia d'amore (La donna morta) Tessuto cucito, metallo Cm173 x200 x55 Foto di Francesco Filingeri

“Un’altra storia d’amore (La donna morta)”
Tessuto cucito, metallo Cm173 x200 x55
Foto di Francesco Filangeri

Al “Pallaro”, così come è chiamato il laboratorio, io ho imparato a disegnare. Io, che sono cresciuta convinta di non esserne capace né portata. Elisa dice che tutti sanno disegnare e ci riesce davvero a far disegnar tutti e dice pure che “Cancellare non vuol dire riportare il foglio al grado zero, ma sostituire quello che c’è con quanto dovrebbe esserci”, ed io non me lo scordo più.

"Raggiungimi", matita e tempera.

Questa sono io, questo il mio primo disegno: “Raggiungimi”, matita e tempera.

Ma la cosa più bella, per me, è stata trovare un luogo nel quale essere me stessa fosse possibile, plausibile, auspicabile! Un luogo dove poter raccontare le immagini del cuore, un luogo dove il contrario di ogni cosa trovava legittima cittadinanza. Nel laboratorio di Elisa Nicolaci le sedie stanno sugli alberi, gli alberi hanno gli occhi, gli occhi stringono le mani e le mani ascoltano, le orecchie cantano, la bocca danza.

Se passate da Roma o siete di Roma, cercate il “Pallaro”, bussate ed entrate. Sarete i benvenuti, ne sono certa. E se potete, iscrivetevi ad un corso di scultura o pittura…imparerete cose incredibili e scoprirete di avere in cuore un mondo fantastico: lo vedrete prendere forma e niente sarà più uguale a prima, mai più.

Elisa è una maestra paziente, anzi, è una compagna di strada e vi darà gli strumenti per potervi esprimere davvero, come non credevate o immaginavate di poter fare.

Nel cuore del cuore di Roma, mi raccomando, andate.

Foto di Francesco Filangeri

Foto di Francesco Filangeri

https://www.facebook.com/Elisa-Nicolaci-235866696596127/?fref=ts

Anni

(foto di ©John William Keedy)

(foto di ©John William Keedy)

Quegli anni che si dicono
furenti presi dal fare e disfare
se stessi per trovare la strada
fino ai profondi se stessi,
non si temevano freni e fatica
si dormiva anche solo tre ore
perché c’era da costruire
il sole in tempo per l’alba
così da essere nostro il giorno,

gli anni verdi che sapevi
respirare l’aria delle cinque
e potevi dormire ovunque,
sapevi che tanto crescevano
i semi nel frattempo
anzi, solo se sognavi l’albero
trovavi la pianta al risveglio,

gli anni che in un solo anno
bruciavi tantissime vite
ma leggero perché sentivi
imminente la forma di tutto,
ora che si prolungano
e ti vogliono ancora a fare e
disfare te stesso per avere
in mano un presente
che somigli al frutto sognato,
sono gialli pesanti e muti

ceri di modesta fiamma
anche se li trucchi nelle storie
che racconti agli amici
parlando sotto un sole
che altri fanno prima dell’alba,
e basta un no a piegarti
e dormi poche ore al giorno
sapendo che niente cresce
di fianco al letto, niente
del verde e della luce provata
negli anni che si diceva.

Marco Bisanti