Stralunata

Patti e Jackson Smith

Patti e Jackson Smith

La sera, perfino la sera quando senti che stai per morire di stanchezza, spettinata e in pigiama, stralunata e tramortita. Perfino quando hai dolori e pensi: “Fottiti malattia del cazzo…però aspe’ non mi ammazzare per favore”, perfino quando non riesci a scrivere per mesi, a pensare per settimane, a parlare per giornate intere e perfino quando il bagno è social e la solitudine bandita, perfino allora stare con il tuo bambino può essere Rock and Roll.

Io l’ho capito oggi, quando ho visto la foto di Patti Smith con il piccolo Jackson e gliel’ho subito inviata alla mia amica Valentina la foto, ma le ho solo saputo dire: Vale, Vale, Vale!!

Stasera invece, mentre veglio sul mio bambino che dorme in macchina, che pare di pasta di mandorla per quanto è bello, proprio qui in un parcheggio del supermercato al tramonto, capisco.

Patti e Fred avevano comprato una barca per vivere sul mare e pescare i gamberetti. Poi Patti ha scoperto d’essere incinta. E allora la barca l’hanno messa in giardino e ci andavano a leggere e a prendere il thè.

Perché bisogna essere morbidi, avere sogni morbidi, flessibili, rimodellabili. E avere un’officina nel cuore e cercare la poesia come fosse pepita d’oro, con l’amore per setaccio, l’amore e il desiderio, desiderio ovunque: dentro, fuori,sulla pelle, sul cuore, in testa, sui genitali, sulle mani, nello stomaco, in mezzo ai piedi.

Lo devo dire a Valentina.

 

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