Risvegli

Furia.
Moto ondoso e convulso
Nero mare in tempesta
schiuma violenta,
rifiuta l’ipocrito dire,
nome divino su labbra vane.

Piccoli uomini e donne vestiti da giganti
al timone di coscienze
bava di potere, lupi con manto d’agnello
imparate ad usare il cuore
che tenete prigioniero in stiva.

Rinnega te stesso, t’illudi
tu che sei estraneo al tuo corpo
anima abusiva nella carne di Dio.
Imparate ad avere il corpo!
Che tenete prigioniero in stiva.

Per la vostra anima candida
sgozzate
mani d’artiglio tra le viscere
di creature del giorno sesto,
immagine e somiglianza
in frammenti dispersi.

Furia di cuori ribelli
armati di rabbia subita
sangue d’errore e peccato, noi.
Testimoni, servi di Dio
brama d’umiltà, ghigno malvagio.

Furia di cuori ribelli,
passione, fiato
arti bloccati dal fango
miseria
superbia per risalire,
montagne di disperazione
noi, corpo, desiderio che esplode
follia
noi, eccesso e bestemmia.

Furia di cuori ribelli,
grida
urla dal fuoco,
il Nome, Eserciti e Schiere su labbra violate
dalle vostre parole violente.
Collare da schiavo alla gola di Dio.

Pietà
a riempire lo squarcio
dannati ma umani,
nascosti dall’ombra
di voi fantasmi
involucri vuoti.
Noi, raggiunti
da sangue e salvezza.
Voi, angeli dalle piume morte.
Pietà.

Le città e gli scambi 1.

EUFEMIA

A ottanta miglia incontro al vento di maestro l’uomo raggiunge la città di Eufemia, dove i mercanti di sette nazioni convengono ad ogni solstizio ed equinozio. La barca che vi approda con un carico di zenzero e bambagia tornerà a salpare con la stiva colma di pistacchi e semi di papevero, e la carovana che ha appena scaricato sacchi di noce moscata e di zibibbo già affastella i suoi basti per il ritorno con rotoli di mussola dorata. Ma ciò che spinge a risalire i fiumi e attraversare deserti per venire fin qui non è solo lo scambio di mercanzie che ritrovi sempre le stesse in tutti i bazar dentro e fuori l’impero del Gran Kan, sparpagliate ai tuoi piedi sulle stesse stuoie gialle, all’ombra delle stesse tende  scacciamosche, offerte con gli stessi ribassi di prezzo menzogneri. Non solo a vendere e a comprare si viene ad Eufemia, ma anche perchè la notte accanto ai fuochi tutt’intorno al mercato, seduti sui sacchi o sui barili o sdraiati su mucchi di tappeti, a ogni parola che uno dice – come “lupo”, “sorella”, “tesoro nascosto”, “battaglia”, “scabbia”, “amanti” – gli altri raccontano ognuno la sua storia di lupi, di sorelle, di tesori, di scabbia, di amanti, di battaglie. E tu sai che nel lungo viaggio che ti attende, quando per restare sveglio al dondolio del cammello o della giunca ci si mette a ripensare tutti i propri ricordi a uno a uno, il tuo lupo sarà diventato un altro lupo, tua sorella una sorella diversa, la tua battaglia altre battaglie, al ritorno da Eufemia, la città in cui ci si scambia la memoria a ogni solstizio e a ogni equinozio.